- Homepage
- Uncategorized
- Il mio ultimo dipinto a Gesù misericordioso
Il mio ultimo dipinto a Gesù misericordioso
L’ arte sacra ha avuto per me una particolare importanza e significato, perché ho cercato di mettere il mio talento a disposizione di chi me l’ha donato. Non avendo frequentato scuole o corsi d’arte è evidente che questo dono mi è stato dato dal Signore Nostro Creatore. Il dono più grande, più bello che ho ricevuto da Gesù è stato proprio quello di dipingere col pennello l’immagine di Gesù Misericordioso. Ho letto il Diario di Santa Faustina Kowalska e lo conoscevo abbastanza bene prima di dipingere il quadro. Ho conosciuto la Divina Misericordia tramite questo Diario, così è iniziato il mio cammino di conversione.
Dopo aver sentito la presenza viva di Gesù nel cuore durante la santa comunione (proprio come la descrive Santa Faustina nel suo Diario). Per me ogni volta che ho dipinto Gesù Misericordioso è stato come aver toccato il cielo con un dito.
Però, l’esperienza che ho vissuto durante la realizzazione di questo ultimo dipinto di Gesù Misericordioso ha superato tutte le mie aspettative, perché non pensavo che Gesù sarebbe intervenuto nell’aiutarmi a dipingere.
Iniziai questa tela circa tre anni fa, ricordo che partecipammo (io e mia moglie) ad un incontro di preghiera a Trinitapoli all’associazione “Maria regina dei cuori”. Mentre pregavo guardando l’immagine di Gesù Misericordioso che c’era dietro all’altare mi venne il desiderio di chiedere al sacerdote, padre Giovanni Personei (fondatore di quell’associazione monfortana) se volesse che gli donassi un mio dipinto di Gesù Misericordioso. Io ne sarei stato veramente felice perché, in questo modo, l’avrei potuto ringraziare per il bellissimo percorso sulla “vera devozione alla Santa Vergine Maria” di Luigi Maria Grignon de Montfort.
Per la realizzazione di questo dipinto sono trascorsi più di due anni perché ho avuto diversi problemi: gli spazi dove poter dipingere (in quel periodo ci siamo trasferiti) unti ad alcuni problemi di salute (da circa tre anni mi è stato diagnosticato il morbo di Parkinson).
Col passare del tempo il tremore alle mani era aumentato ed è diventato sempre più difficile dipingere. Nonostante tutto però sono riuscito a realizzare tutta la figura di Gesù, eccetto i due raggi che sgorgano dal cuore di Gesù. Così, dopo vari tentativi, mi sono completamente bloccato. Non sapevo più come fare per andare avanti, ovvero dipingere i raggi riuscendo a mantenere le linee diritte.
Decisi di chiedere al sacerdote della parrocchia vicina di venire a benedire il dipinto che stavo realizzando, pensando che così mi sarei sbloccato e sarei riuscito finalmente a finire il quadro. Entrai in chiesa per parlare con don Matteo, ma non c’era. Notai però sul tavolino all’entrata della chiesa delle immaginette con l’immagine di Gesù Misericordioso che avevano la forma di un segnalibro. Da un lato l’immagine di Gesù Misericordioso e sotto una preghiera: “Conversazione con Gesù della Misericordia per 33 giorni”. Vi erano scritte delle invocazioni alla Divina Misericordia di Gesù e sul retro le promesse che Gesù fa a chi si rivolge con fiducia alla Sua infinita Misericordia. Restai colpito dal fatto che proprio in quel giorno si trovavano lì quelle immaginette. Così ne presi una e quando tornai a casa mi misi a pregare con fiducia. Dopo un paio di giorni decisi di fare un ultimo tentativo, confidando completamente nell’infinita Misericordia di Dio. Poggiai il pennello su una tavoletta di legno vicino alla tela che mi servì come guida e, senza pensarci due volte, feci scorrere il pennello con il colore sulla tela dall’altezza del cuore di Gesù fino alla scritta “Gesù confido in te”. Il risultato mi diede così tanta serenità, sicurezza e forza per andare avanti che riuscii a finirlo in pochi giorni.
Questa è stata la sesta volta che ho dipinto Gesù Misericordioso e, questa volta, mi sono reso maggiormente conto di quello che io sono in realtà, cioè uno strumento che diventa utile solo quando è nelle mani del Signore. Gli ho donato la mia volontà, le mie mani, il pennello, i colori… il vero artista è Lui. Quando ho portato il dipinto finito a don Giovanni Personei l’ho ringraziato, perché è stato grazie a lui che Gesù mi ha fatto dipingere ancora una volta la Sua immagine come la vide Santa Faustina, anche se in realtà l’immagine che vide lei era molto più bella di quella che ho dipinto io. Ma, come disse Gesù: “non nella bellezza dei colori né del pennello sta la grandezza di questa immagine, ma nella Mia grazia”.
Grazie Santa Faustina, grazie Gesù.
Gesù confido in Te!
Gianni Lavopa, membro di Faustinum, Bari